L’AIAZ, Associazione Italiana di Archeozoologia, fu fondata nel 1993 da un gruppo di studiosi che in tal modo intesero meglio formalizzare l’impegno, preso in precedenza in seno al GIAZI (Gruppo informale degli Archeozoologi Italiani) a far crescere la disciplina nel nostro Paese, per inserirla nel vivo della cultura archeologica italiana contemporanea e delle sue attività sul campo e in laboratorio.
Non pochi ricercatori erano a quel tempo attivi nelle Università, nei Musei e nella libera professione, i rapporti che intercorrevano tra di loro erano essenzialmente fondati sull’amicizia e la reciproca conoscenza, e nondimeno essi avvertivano distintamente la necessità di dare vita a una società scientifica capace di creare occasioni di incontro e di ricerca su un piano geograficamente e cronologicamente più esteso, favorendo la diffusione dei risultati delle loro ricerche e una più vasta e organica cooperazione. All’epoca la rivoluzione digitale, e le possibilità di comunicazione offerte da internet erano appena agli albori: ben presto esse furono colte dai ricercatori di ogni parte del mondo e anche in Italia, per interagire tra di loro e fare circolare a un ritmo crescente i progressi del lavoro comune. E oggi che questa rivoluzione si può dire non compiuta, ma anzi in pieno, inarrestabile corso, l’esistenza di spazi concreti e non solo virtuali di cooperazione e incontro è considerata da tutti come una imprescindibile istanza non solo scientifica ma, in generale, umana e sociale.
Contestualmente era chiara la necessità di porre i fondamenti affinché nuove leve fossero coinvolte nella vita di questa comunità nazionale di archeozoologi, aprendo ai più giovani e al naturale apporto di energia, entusiasmo, freschezza e ottimismo che li caratterizza.
Dall’anno della sua fondazione l’AIAZ ha organizzato, a cadenza triennale, 9 congressi nazionali (Rovigo, Asti, Siracusa, Pordenone, Rovereto, Orecchiella, Ferrara, Lecce, Ravenna) e pubblicato i relativi Atti che hanno segnato significativi momenti di progresso scientifico e aggregazione. Ai congressi devono essere aggiunti numerosi workshops su temi specifici destinati a un numero ristretto di partecipanti, e caratterizzati da una forte impronta formativa e didattica.
Il futuro dell’Associazione AIAZ è legato non solo alle sue capacità organizzative e agli obiettivi che si pone a livello nazionale, ma anche all’evoluzione del mondo e della scienza contemporanei: particolarmente sentita è infatti, ad esempio, l’esigenza di meglio legare l’archeozoologia italiana ai progressi della disciplina compiuti all’estero, in Paesi, tra l’altro, anche più del nostro disposti a investire in humanities: da essi provengono stimoli culturali e scientifici di grande risonanza. Siamo tuttavia consapevoli di poter contribuire, se non su un piano di competizione, date le circostanze, almeno su un piano di parità.
L’AIAZ vive delle quote dei suoi soci e dell’accoglienza che essa riceve da quelle istituzioni, essenzialmente Università e Musei, che di volta in volta si offrono di accogliere i convegni e le attività formative indirizzate ai soci e agli interessati.
La gestione dell’Associazione AIAZ sul piano scientifico e amministrativo è normata dallo Statuto e affidata a un Consiglio Direttivo eletto dall’Assemblea dei Soci.